Vacanze al mare e sostenibilità: come riconoscere i lidi più “green”

28/08/2017

Stabilimenti balneari e sostenibilità, un binomio a cui probabilmente non avete mai pensato!

Vi assicuriamo, invece, che i principi dell’ecosostenibilità si stanno facendo spazio anche tra i lidi delle principali località balneari. Allora, mentre siete distesi al sole a godervi le meritate vacanze al mare in questo agosto super-assolato, potete fare qualche riflessione su quanto sia “green” il vostro stabilimento balneare. Come?

In questo articolo vi diamo alcune “dritte” su come valutare il grado di sostenibilità del lido che avete scelto per trascorrere le vacanze al mare e anche qualche esempio di quelli che sono già all’avanguardia dal punto di vista ecologico. Di seguito ecco l’elenco delle caratteristiche che non possono mancare in uno stabilimento “green”. Esse riguardano non solo le modalità di costruzione e l’utilizzo dell’energia, ma anche la “filosofia” di gestione dell’attività balneare nel rispetto dell’ecosistema marino.


Materiali utilizzati

La scelta dei materiali utilizzati per la costruzione di cabine, bar, passerelle è essenziale per un lido che segue i principi della sostenibilità. Viene infatti privilegiato il legno, derivante da coltivazioni che rispettano i criteri  di ecosostenibilità, la pietra e ogni tipo  di materiale di recupero. Vengono scelte inoltre vernici naturali, a basso impatto ambientale, prive di sostanze volatili nocive ed irritanti. L’obiettivo, super green, che però ancora pochissimi sono in grado di attuare,  sarebbe quello di realizzare uno stabilimento che possa essere facilmente smontato a fine stagione, in modo da lasciare libero e incontaminato l’ambiente circostante nel corso dei mesi invernali. Anche gli ombrelloni possono diventare super-eco se al loro posto mettiamo degli alberi…Sì proprio così, è quello che è successo a Valverde di Cesenatico, dove è nata la “Spiaggia delle Tamerici” qui al posto degli ombrelloni ci sono trentacinque tamerici. Gli arredi, dalle passerelle alle docce, sono ecocompatibili e i camminamenti sono in pietra composta interamente da materiale di recupero. La spiaggia è gratuita con libero accesso a tutti i servizi.

Risparmio idrico

L’attenzione al risparmio idrico è un altro degli indicatori importanti che ci segnalano l’attitudine ecosostenibile di un lido. Particolare attenzione viene posta infatti al recupero e al riciclo dell’acqua proveniente dalle docce  istallate sulla spiaggia che può venire raccolta, filtrata e riutilizzata per altri scopi come l’irrigazione o per gli scarichi dei wc dei bagni. Degna di nota è anche l’istallazione di rubinetti a tempo, per evitare che le docce vengano lasciate inavvertitamente aperte,  queste ultime dotate anche  di riduttori di flusso. Il Bagno Giulia 85 di Riccione,  il primo lido ecosostenibile d’Italia,  ha implementato un efficace sistema di recupero dell’acqua delle docce. Questa viene raccolta in una vasca sotterranea, filtrata e poi usata per l’irrigazione e gli scarichi dei wc, con un risparmio medio di 5 mila litri al giorno.

Fonti di energia alternativa

Un lido veramente ecosostenibile dovrebbe puntare all’autosufficienza energetica attraverso l’utilizzo di energia sostenibile e alternativa. In particolare sarà privilegiato l’utilizzo di impianti fotovoltaici e solare-termici per il riscaldamento dell’acqua e per l’energia elettrica. Poi non c’è limite alla fantasia…alcuni stabilimenti sono dotati di ombrelloni fotovoltaici, altri riscaldano l’acqua delle docce interrando i tubi in modo che la temperatura si innalzi al contatto con il calore del suolo. 

Altri esempi?  In provincia di Agrigento ai bagni Magarìa di San Leone è presente un impianto minieolico, che garantisce l’illuminazione dei pontili, mentre il solare termico viene  utilizzato per il riscaldamento dell’acqua.  In Toscana, dal 2008, il Bagno Sara di Massa è, grazie a un impianto fotovoltaico di 20 kW, il primo bagno d’Italia in totale autonomia energetica.

Raccolta differenziata, moibilità e molto, molto altro…

Vi sono poi tantissimi altri indicatori della sostenibilità di un lido che hanno a che fare meno con gli impianti istallati e i materiali costruttivi, ma molto di più con le buone pratiche. Tra queste vi è in particolare l’attenzione alla riduzione, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti prodotti dall’attività balneare. Si aggiunge a ciò, nel caso in cui nel lo stabilimento sia presente un ristorante, l’utilizzo di stoviglie e postate in materiale biodegradabile e l’offerta di  prodotti naturali, locali e a chilometro zero. In questo caso i lidi  possono diventare strumenti di promozione della cultura e dell’offerta enogastronomica del territorio. Alcuni stabilimenti inoltre, incentivano anche la mobilità sostenibile, offrendo piccoli premi o sconti o chi si reca al mare utilizzando la bicicletta o il trasporto pubblico. Bella idea!!!

E il vostro lido è ecosostenibile? Quali di questi soluzioni “green” ha già messo in pratica? Se volete raccontatecelo nei commenti! 




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